Renzi, Macron, Trump, anzi Trumpon

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Dialogo carpito al bar, tra due compiti signori, probabilmente disillusi elettori della disastrata sinistra italica:

A: Rallegriamoci per Macron. Un Renzi, con una sola grande differenza: viene dall’ENA invece che da Rignano.

B: Su Macron dovrei un po’ argomentare per mostrare che è il Trump di Francia. Le vere elezioni sono state quelle del primo turno, dove la sinistra ha avuto quasi il venti per cento. La nequizia non sta dunque in Marine Le Pen, ma in un sistema elettorale che la fa divenire un polo d’attrazione. Per questo spero che da noi prenda piede un saggio proporzionale.

A: Affermazione della sinistra in Francia. Sì, ma quale sinistra? 

B: Quale sinistra? Quella che se non c’è nessuno che se ne curi, vota Le Pen, e senza la quale, la sinistra non esiste, ma esistono solo i demagoghi di turno, che ne carpiscono il consenso e la asserviscono alla… “borghesia”. Absit iniura verbis.

A: Ma perché Macron sarebbe il Trump di Francia?

B: C’è un termine antiquato, che si usava negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, ma che può servire ancora oggi a descrivere la situazione: plutocrazia. E i vari Renzi, Macron, Trump sono i demagoghi di questa plutocrazia. Il loro modo d’agire è lo stesso. Come delle crisalidi, distruggono il vecchio involucro dei partiti cosiddetti “tradizionali”, e prendono il volo come “nuove” farfalle sgargianti. I loro dialetti sono differenti, globalisti gli uni, protezionisti gli altri, ma la lingua è la stessa. La lingua delle élites ricche, alle quali essi, con la loro sfrontata demagogia, portano in dono il consenso delle sterminate classi povere o che si vanno impoverendo. Trump si è rivolto alla decaduta classe operaia dell’acciaio e delle vecchi produzioni novecentesche, Renzi e Macron parlano all’impaurito ceto medio europeo che nell’euro aveva visto il suggello del proprio raggiunto “benessere”. In francese, trumper significa ingannare. Trump, Renzi, Macron, in una parola un gran trumpon.

Scroscio di tazzine ritirate dal bancone. Occhiataccia del barista. Un cliente offre il caffé a tutti per festeggiare una vincita di venti euro al gratta e vinci.